Riqualificazione del teatro romano di Spoleto.
Nella sua configurazione originaria il teatro romano era un edificio composito, formato da tanti spazi tra loro correlati: cavea, orchestra, scena fissa, frons scaenae, peristilio e il principale elemento distributivo e connettivo rappresentato dall’ambulacrum.
Riqualificazione del teatro romano di Spoleto.
Nella sua configurazione originaria il teatro romano era un edificio composito, formato da tanti spazi tra loro correlati: cavea, orchestra, scena fissa, frons scaenae, peristilio e il principale elemento distributivo e connettivo rappresentato dall’ambulacrum. L’insieme di questi elementi garantiva al teatro romano un forte carattere urbano, derivato dalla sua massa volumetrica che si imponeva sul resto del tessuto edilizio. Nel caso di Spoleto il teatro si presenta come un frammento spaesato tra altri frammenti che hanno smarrito il campo che li teneva in relazione. Questa progressiva addizione di edifici, unita alle campagne di scavo, avvenute in tempi diversi, a nostro avviso ha da un lato obliato alcune parti del teatro, ma dall’altro ha generato un potenziale “edificio città”. Il teatro può svolgere questo ruolo di ri-connessione a partire dall’ambulacrum, che si è conservato per buona parte e si interrompe contro il muro del convento ma che il progetto intende rileggere ed estendere realizzando un percorso che attraversa tutti gli edifici oggi esistenti in nuovo movimento circolare che riconnette come i un nuova storia i frammenti e gli spazi residui.