La strategia di intervento sulla ex Tinto-stamperia Napoleona prevede alcune operazioni di sottrazione per ricavare una migliore articolazione degli spazi interni e una porosità verticale, attraverso spazi a doppia altezza che permettono di valorizzare la struttura esistente. Rimuovere alcune parti non strutturali favorisce sia la definizione di una gerarchia tra gli spazi che l’organizzazione di percorsi di collegamento più fluidi.
La strategia di intervento sulla ex Tinto-stamperia Napoleona prevede alcune operazioni di sottrazione per ricavare una migliore articolazione degli spazi interni e una porosità verticale, attraverso spazi a doppia altezza che permettono di valorizzare la struttura esistente. Rimuovere alcune parti non strutturali favorisce sia la definizione di una gerarchia tra gli spazi che l’organizzazione di percorsi di collegamento più fluidi. In questo modo è possibile immaginare un percorso che colleghi le varie attività e sia capace di generare nuove relazioni tra gli spazi interni e quelli esterni. L’aggiunta di nuovi volumi sui tetti permette di utilizzare le superfici di copertura per altre attività che, nella buona stagione, possono svolgersi anche all’aperto. La definizione di una nuova facciata sul fronte stretto del corpo principale, costituita da un volume a sbalzo che contiene le scale di emergenza, genera un segnale – un landmark – rivolto alla città, utile per segnalare il nuovo ruolo dell’edificio riabilitato. Un grande porticato posto sulla testata dei due edifici esistenti, nella parte alta del lotto, genera una piazza coperta che, oltre a costituire uno spazio di ingresso al complesso, può accogliere eventi e attività temporanee aperte alla città. Lo spazio tra i due edifici esistenti, sfruttando la differenza di quota dell’area, può essere utilizzato coma parcheggio coperto da un piano inclinato con sopra un giardino.